RIPARTE LA WNBA / BREVE STORIA DELLE ITALIANE OLTREOCEANO
La Wnba riapre i battenti. 22 partite da giocare in un’unica sede valida anche per gli allenamenti, la IMG Academy di Bradenton in Florida, dal 25 luglio al 12 settembre seguite poi dai playoff. Un inizio desiderato dalla Lega ma caratterizzato da assenze e polemiche.
IL CASO DELLE DONNE
L’ultima è quella di Elena Delle Donne. L’Mvp in carica, militante nelle Washington Mystics, ha infatti scritto una lettera aperta, pubblicata su Players Tribune, in cui spiega di non poter assolutamente ritornare sui campi a causa della malattia di Lyme (un’infezione batterica che provoca spossatezza, dolori articolari e, in casi più gravi, deficit neurologici), soprattutto nel bel mezzo della pandemia da Coronavirus che ha messo in ginocchio gli Stati Uniti. Una malattia cui è affetta da 12 anni. Sempre nella lettera, Delle Donne denuncia il rifiuto della Lega che ha rigettato la sua richiesta. La Wnba ha inoltre sottolineato come le atlete che decideranno di non disputare il campionato non riceveranno lo stipendio. Fortunatamente, nel caso di Elena Delle Donne, la squadra di Washington ha dichiarato di voler ugualmente pagare lo stipendio alla sua giocatrice, che prende 64 pillole al giorno per curarsi.
IL “NO” ALLA WNBA, ANCHE DA ZANDA
Ma la Delle Donne non è l’unica. Sono tante le giocatrici che non disputeranno questo campionato, chi per motivi personali o infortuni, ma anche per paura del Covid-19. Come le compagne di squadra di Elena, Tina Charles, LaToya Sanders e Natasha Cloud. Kitija Laksa delle Seattle Storm. Yvone Turner e Jessica Breland per le Phoenix Suns. Sei giocatrici delle New York Liberty: Han Xu, Marine Johannes, Stephanie Talbot, Nayo Raincock, Rebecca Allen, Asia Durr. Maria Vadeeva, Kristi Toliver e Chiney Ogwumike delle Los Angeles Sparks. Per le Las Vaegas Ace Kelsey Plum e Liz Cambage. Assieme a Imani McGee-Stafford delle Dallas Wings e Jonquel Jones delle Connecticut Sun. Oltre a Kiah Gillespie, Sydney Colson e Jantel Lavender per le Chicago Sky. Infine, Maya Moore, Jessica Shepard, Odyssey Sims, Temi Fagbenle e la nostra Cecilia Zandalasini delle Minnesota Lynx.
Anche l’italiana infatti dice no alla Wnba, per la seconda volta. Nonostante le speranze fossero alte, soprattutto della stessa azzurra, con la certezza di poter giocare un minutaggio importante, l’aumento del numero di contagi in Florida assieme ad un breve training camp e un calendario, al contrario, molto fitto, hanno influenzato la decisione di Zanda portandola a rinunciare, a malincuore, a questa anomala stagione di Wnba.
LE ITALIANE DELLA WNBA
Cecilia Zandalasini è ormai entrata nell’immaginario collettivo come il talento italiano che ha conquistato la Wnba, soprattutto grazie all’anello del 2017 con Minnesota. Ma la Zanda non è la sola ad aver calcato i campi americani. Chi sono le azzurre che hanno giocato in Wnba prima di lei?
La prima in assoluto è la grande Catarina Pollini. Unica giocatrice italiana (assieme a Ress) draftata in lega pro, la Zarina nel 1997 venne scelta dalle Houston Comets con le quali vinse il primo titolo Wnba della storia, a 31 anni. Per la vicentina non era la prima volta in America, già nella stagione 1988-89 fece parte delle Texas Longhorns in Ncaa. Una vera e propria pioniera. A Houston, Cata era circondata dal terzetto delle meraviglie: Sheryl Swoopes, Tina Thompson e Cynthia Cooper, quest’ultima infatti giocò a Parma e ad Alcamo. 22 punti, 13 partite giocate e 94 minuti in campo per la Pollini che rimane, ancora oggi, tra le migliori italiane sui campi internazionali (12 scudetti, 7 Coppe dei Campioni e 252 presenze in Nazionale).
Dopo Catarina la grande, arriva nel 2002 Susanna Bonfiglio che entra nelle file delle Phoenix Mercury. 105 punti, 22 partite giocate e 305 minuti totali. La numero 53 gareggiò con Adriana Moisés Pinto e Gordana Grubin che giocarono a Parma, Jennifer Gillom, oggi viceallenatrice proprio delle Mercury, che giocò in Italia con Milano, Ancona, Messina, Taranto, Termini Imerese e a Ribera, quest’ultima con Quacy Barnes.
Laura Macchi e Raffaella Masciadri furono le due azzurre che, insieme, approdarono alle Los Angeles Sparks nel 2004. Chicca Macchi rimase per due stagioni (2004 e 2005) giocando un primo anno da sogno con 25 partite, 152 punti e 412 minuti, mentre il 2005 si caratterizzò di 13 partite, 149 minuti e 63 punti. Diverso per l’ex capitana azzurra Masciadri che fu ingaggiata dalle Sparks per tre stagioni (2004, 2005 e 2008). L’anno più redditizio fu il 2005 in cui giocò 33 partite (17 nel 2004 e 29 nel 2008), 459 minuti in campo (114 nel 2004 e 412 nel 2008) e segnò 122 punti (28 nel 2004 e 126 nel 2008). Le ex di Schio si trovarono in squadra con Lisa Leslie che giocò ad Alcamo, Doneeka Danyell Hodges al San Raffaele e a Umbertide, Tamecka Michelle Dixon a Rovereto e Pozzuoli, Marlous Nieuwveen a Napoli, Viterbo, Faenza e Schio. Nel 2008, la Mascia aveva come compagne di squadra anche Sidney Lynn Spencer che giocò in A1 a Priolo e Amber Dawn Jacobs che andò a Ribera.
Ma il 2005 fu anche l’anno di Francesca Zara che si unì alle Seattle Storm. Con 34 partite giocate, 415 minuti e 90 punti, la vicentina si trovò in squadra con Simone Ann-Marie Edwards che giocò a Caserta e Taranto, Betty Bernice Lennox a Caserta e Janell Latrice Burse a Spezia e Viterbo.
Nel 2007 sbarca in WNBA anche Kathrin Ress, scelta al Draft con il numero 24 dalle Minnesota Lynx. Il suo approdo nelle pro avviene in maniera piuttosto naturale, visto il suo ottimo rendimento al Boston College, dove ha chiuso con medie da capogiro: 16.4 punti e 8.2 rimbalzi a partita. In WNBA Ress giocherà solo una stagione: 28 presenze, 3 punti e 2.5 rimbalzi di media in 14′ di impiego.
Infine le due stagioni in Wnba di Cecilia Zandalasini, 2017 e 2018. Nel 2017 Zanda arriva a stagione in corso alle Lynx: gioca solo 3 partite, per 19 minuti e 2 punti totali, ma si mette al dito l’anello. Nel 2018, invece, la consacrazione: 29 partite, 478 minuti e 166 punti.
Alla luce dei punti, delle partite giocate e dei minuti in campo, le nostre azzurre hanno ottenuto davvero ottimi risultati, considerando che il campionato americano è un mondo decisamente diverso rispetto a quello europeo. Ad oggi Chicca Macchi risulta, sia per punti a partita (6,1) che punti per minuto (0,4), la più prolifica; mentre la più longeva in Wnba è Raffaella Masciadri. Considerando la stagione migliore di ogni azzurra, Macchi si conferma la migliore seguita da Zandalasini e Bonfiglio. Ma ovviamente aspettiamo di vedere Zanda in campo nel 2021… Sicuri che saprà essere una protagonista assoluta delle WNBA e migliorare i record qui sopra elencati!
Caterina Caparello