MATILDE: CHE SPETTACOLO!
Sembra che sia nata una nuova stella nel firmamento del basket femminile italiano: Matilde Villa quattordici anni, quasi quindici, viso da brava ragazza apparecchio ai denti come molti dei suoi coetanei, all’apparenza innocua in un rettangolo da basket un diavolo della Tasmania, fuoco allo stato puro. Non ci credete? Date un’occhiata a quello che ha combinato nel derby lombardo contro Geas: 21 punti 6/8 da due, 2/5 da tre, 3/4 ai liberi.
Ma non sono tanto i numeri a meravigliare ma la tecnica e la complessità con la quale li ha portati a casa, lasciando sul primo palleggio una giocatrice americana ed andando a canestro, finta ed incrocio per mandare al bar una lunga, triple senza paura. E’ uno spettacolo da vedere e rivedere ne conosce di movimenti Matilde e la cosa interessante che li mette tutti in mostra, dote non comune. “Ho preso coscienza di quello che ho fatto in campo – ci dice Matilde – solo quando è finita la partita dalla reazione di compagne e spettatori. Quando scendo in campo c’è sempre un po’ di agitazione, che diventa adrenalina e non riesco a pensare a nulla. Ero concentrata sulla partita e volevo aiutare la squadra a vincere”. “Ho rivisto il video delle mie azioni, bello ma spero di ripetere quello che ho combinato vincendo la gara, allora si sarebbe davvero divertente”.
“A scuola i miei compagni il giorno dopo mi hanno preso in giro – dice divertita – ma era un modo per congratularsi. Ovviamente se ne sono accorti solo quelli che giocano a basket, fortuna che a Carate al Liceo Sportivo sono in tanti”.
L’amore per il basket è sbocciato a nove anni, prima di sport ne ha provati tanti insieme alla sorella gemella Eleonora, sua compagna di squadra a Costa Masnaga. Prima del basket la danza “Dopo che i nostri sogni di ballerine si sono infranti perché la maestra di danza ci consigliò di cambiare sport – dichiara divertita Matilde – abbiamo provato il basket, visto che lo praticava già nostro fratello e prima di lui nostro padre. Anche se a scuola partecipiamo a tutte le attività sportive che ci propongono perché ci diverte e perché vogliamo vincere”. E noi qui vorremmo ringraziare la maestra di danza che un giorno chiamò i genitori di Matilde ed Eleonora e disse chiaramente che le loro figlie dovevano provare un altro sport. “Con lei ho un rapporto splendido – ci dice Matilde parlando della sua gemella – siamo complici in ogni aspetto della nostra vita: capita qualche litigata certamente, ma Eleonora è davvero parte di me”. Una cosa sola anche in campo tanto che se si trovassero in una situazione particolare durante una partita punto a punto a pochi secondi dalla fine la scelta di Matilde sarebbe: “Penetrazione con uno scarico in angolo a mia sorella Ele: tripla, vittoria e tutti a casa”.
Costa ha messo a segno due vittorie e cerca una permanenza nella massima serie che sarebbe l’ennesimo miracolo per questa bellissima realtà del basket femminile italiano non senza qualche difficoltà economica: “Stiamo vivendo un’esperienza bellissima ed importante – esclama Matilde – che ci permette di crescere e di confrontarci con il più alto livello di basket italiano. Per le più giovani come me, l’opportunità di giocare in questa categoria è una figata pazzesca. Sento spesso “Bicio” che è preoccupato perché fatica a trovare risorse economiche per garantirci il massimo, per il futuro, ma anche per il presente. Sono piccola per capire bene queste cose, ma se ci fosse qualcuno che vuole darci una mano per continuare a divertirci e gasarci, è il benvenuto”.
E anche noi vogliamo continuare a divertirci e gasarci; speriamo, anzi siamo sicuri, che Matilde ci permetterà di farlo sempre più spesso con il suo talento, la sua faccia tosta e la sua energia.
Di Giuseppe Errico