10 SQUADRE x 10 SCUDETTI

STORIE DI FINALI GIOVANILI NEGLI ANNI DIECI

 

Tra le tante crisi di astinenza da basket che ci tocca sopportare, quella legata alle finali nazionali giovanili è fra le più gravi e incurabili. Specie in questo periodo di fine primavera-inizio estate, tradizionale palcoscenico per i giovani talenti del nostro basket femminile e le loro battaglie per i tricolori di categoria, tra sogni e delusioni, conferme e sorprese, infinite emozioni.
Come palliativo dalla dubbia utilità consolatoria, ma almeno interessante, proponiamo questa collezione di storie di scudetti giovanili del decennio 2010-2019.

 

2010 (U17) – Le Lupe e le gemelle

Le finali nazionali U17 di Bolsena e Orvieto, in apertura del decennio, sono a pronostico apertissimo, come di consueto quando è coinvolta l’annata ’93, priva di padroni assoluti. Dal mazzo delle pretendenti esce l’asso di San Martino di Lupari, o meglio il suo… doppio jolly: le gemelle Dotto. Sono gli anni di College Italia e la coppia Francesca-Caterina si rimette la maglia giallonera dopo aver trascorso la stagione nel centro federale romano. Nella finalissima le Lupe di coach Fior – che due anni prima avevano visto sfumare per due soli punti lo scudetto U15 – toccano il cielo piegando 66-60, con 24 punti di Francesca Dotto (compresa la tripla che spezza l’equilibrio negli ultimi minuti), 15 di Caterina e 15 di Simonetto, il Gymnasium Napoli di Bocchetti (23 punti) e Orazzo, altri due talenti che arriveranno in A1.

2011 (U19) – La rivincita di Cervia

L’ultimo ballo giovanile dell’annata ’92 (medaglia d’oro all’Europeo U18 dell’estate precedente, insieme ad alcune ’93) va in scena in Sicilia, a Caltanissetta, nelle finali nazionali U19. Trionfa la Vis Cervia, seconda l’anno prima perdendo il derby regionale con la Libertas Bologna di Nannucci e Tognalini. Stavolta l’avversario nell’atto conclusivo è la Serenissima Venezia, satellite della Reyer. Tre quarti tiratissimi (41-40 per le romagnole risalendo da meno 8), poi nell’ultimo si smette di segnare, ma la squadra di Giordani si sblocca quel tanto che basta per prendere il margine decisivo (52-46). Top scorer per le tricolori sono Carangelo e Nori (13 a testa); in doppia cifra anche Ramò (10). Dall’altra parte non bastano 11 di Pertile, 10 di Formica e 8 di Dell’Olio. Tutte ragazze che avremmo poi rivisto su palcoscenici importanti a livello senior; anche se, onestamente, l’oro continentale azzurro faceva sperare in un futuro ancora più brillante per questa generazione.

2012 (U17) – La dinastia Geas al suo apice

Per tutta la prima metà del decennio, veder trionfare il leggendario gruppo ’95-96 del Geas diventa un’abitudine. Zandalasini e compagne si cuciranno ben 6 scudetti sulle maglie fra il 2010 e il 2014. Quello U17 conquistato in riviera romagnola, a Cesenatico, è uno dei più scintillanti: perché ottenuto contro la grande rivale di sempre, Venezia, e perché manca “Zanda”, fuori per infortunio dopo la prima giornata della rassegna. Le ragazze di Cinzia Zanotti restano più forti di tutto e tutti, con altri 5 elementi che vantano medaglie azzurre nel proprio curriculum giovanile (Kacerik, Barberis, Penna, Gambarini, Beretta). Nello scontro finale la Reyer, a sua volta ben fornita di azzurrine (Marangoni, Peresson, Botteghi, Nicolodi), rimonta da -13 a -2 con pochi secondi sul cronometro; ma il Geas salta il pressing e Barberis realizza il 69-65 sulla sirena.
La Reyer si prenderà la rivincita l’anno dopo, in U19 (anche grazie al trasferimento di Penna in laguna), ma sarà il Geas ad avere l’ultima parola nella rivalità, tornando sul trono nel 2014, con il rinforzo “deluxe” Tagliamento.

2013 (U15) – La Reyer delle invincibili al suo primo squillo

Il gruppo ’98-99 della Reyer Venezia ha collezionato 7 scudetti, tutti quelli in palio nella propria categoria di pertinenza, spesso e volentieri con scarti abissali. Un dominio impressionante, il cui primo episodio è a Viterbo, inizio luglio 2013, con un titolo U15 conquistato “a mani basse”: 54-22 il punteggio della finalissima contro Casale Monferrato. Pinzan, Boccardo (17 punti a testa in finale), Giada Colombo, le gemelle Togliani sono fra le protagoniste di questo gruppo di coach Da Preda che, negli anni, accoglierà altri “pezzi forti” come Cubaj, Castello e la top-2000 Madera, continuando a fare incetta di tricolori. Ora che l’epopea si è conclusa, restano i doverosi applausi ma anche un rimpianto: che non si sia tradotta – almeno finora – in qualcosa di tangibile per la prima squadra della Reyer.

2015 (U15) – Le Mule di Muggia sul tetto d’Italia

Muggia, estremità d’Italia al confine con la Slovenia, è una culla d’antica tradizione per il basket femminile. L’Interclub vinse uno scudetto Under 15 già nel 1985; torna sul trono dopo 30 anni esatti, nelle prime finali delle “millennials” (la classe 2000), grazie a un gruppo rimasto imbattuto per 3 stagioni di fila, a partire dalla categoria U13. A Roseto degli Abruzzi, l’ultimo ostacolo per le ragazze di Jogan è Costa Masnaga, che inaugura qui la sua collezione di finali raggiunte. Muggia prende il largo nel secondo quarto (+16), controlla le rimonte avversarie senza troppi problemi e chiude con un netto 66-48. Nel quintetto ideale del torneo entrano, per le neo-tricolori, Ianezic e Gregori – entrambe attualmente in serie A – ma la “matadora” della finalissima è Susanj, con 25 punti, gli stessi realizzati per Costa dal precocissimo talento 13enne Balossi, primo segnale di un’annata 2002 destinata a fare grandi cose.

2015 (U19) – Una… Magika storia

È fertile la terra emiliana per le annate ’96-97. La Fortitudo Rosa Bologna di Vespignani e Landi conquista lo scudetto U17 nel 2013 detronizzando il Geas di Zandalasini; ma è soprattutto la Magika Castel S. Pietro di coach Seletti a fare epoca, con tre finalissime tricolori in 4 anni. Vince nel 2012 in U15, perde nel 2014 in U17 (contro Venezia, dopo un memorabile duello fra le top ’97, Pan e Santucci), si rifà l’anno dopo in U19. È gran finale contro Battipaglia, padrona di casa. Le campane vanno all’intervallo sul +2, ma un 10-0 a inizio ripresa spedisce avanti la Magika che non si lascia più raggiungere (60-55). Tante le ragazze destinate a fare strada: dal quartetto in doppia cifra per Castel S. Pietro (Vespignani, Vitari, Santucci, Keys) al trio Tagliamento (22 punti)-Trimboli-Costa in maglia battipagliese.

2016 (U20) – Battipaglia incoronata nella cattedrale

Riforma delle categorie: si passa alle annate pari. Si rinnova quindi la sfida tra le ’96-97 e stavolta Battipaglia arriva fino in fondo. Ci riesce in una finale resa memorabile dalla cornice del PalaDozza di Bologna (tempio del basket italiano, con le tribune riempite dai partecipanti al Trofeo delle Regioni) e dall’andamento imprevedibile. La squadra di Riga arranca per 3 quarti contro Venezia, ma sul meno 16 al 30’ innesca un clamoroso parziale di 22-2 che ribalta tutto. La Reyer reagisce, tornando avanti, ma Battipaglia ha l’ultima parola (58-55). Tagliamento sugli scudi con 25 punti per le tricolori, che assemblano un organico “all stars” con Trimboli, Trucco, André, Costa, Vespignani (lo scarso numero di squadre nella categoria consente di arruolare rinforzi in doppio tesseramento). Alla Reyer non bastano i 15 punti di Gianolla e i 12 di Pan.
Segnale di una nuova tendenza, già iniziata da un paio d’anni, è l’imminente partenza per i college Usa di alcune protagoniste dell’annata ‘97: le appena nominate Costa, Pan, Gianolla, così come Santucci di Castel S. Pietro.

2017 (U16) – Il bis di Marghera con wonder-Pastrello

Il panorama nazionale nelle annate 2000-2001 si presenta equilibrato, anche se meno ricco di talenti rispetto ad altre classi dell’epoca recente. Come abbiamo visto, la prima battaglia è vinta da Muggia, ma è poi un’altra portacolori del Triveneto, Marghera, a strapparle lo scettro battendola nella finale U16 del 2016, con 7 triple di Toffolo. La quale non c’è più l’anno dopo, essendo uscita di categoria; ma c’è, eccome, una strepitosa Pastrello, che sullo storico parquet del PalaChiarbola di Trieste firma 33 punti e 13 rimbalzi in una finalissima a senso unico – più 18 all’intervallo, 55-42 al termine – contro la giovane Mirabello, satellite di Vigarano (del 2002 le sue migliori: Natali, Gilli e Nativi). Per le Giants di coach Iurlaro si completa così una sontuosa doppietta. Mentre per il… comune di Venezia (di cui Marghera fa parte) saranno ben 14 gli scudetti giovanili conquistati nel decennio, contando anche il Join the Game 3×3.

2018 (U16) – Costa vince il duello fra le 2002 d’oro

Gli ultimi anni della decade sono appannaggio di Costa Masnaga: 7 finalissime consecutive (!), 4 scudetti. La prima storica gioia arriva in U14 nel 2017, in una finale tutta lombarda contro il Geas; l’impresa più grande è il titolo U18 del 2018, battendo la favorita Venezia di Madera (che si prenderà la rivincita l’anno dopo nella specialissima cornice del grattacielo di Regione Lombardia a Milano); l’apoteosi è ancora nel 2018, in giugno, davanti ai propri “aficionados” accorsi in quasi 1000 nella vicina Alzate Brianza, per la sfida tricolore U16. Avversaria in finale è Mirabello: partita spettacolare, anche equilibrata, sia pur condotta stabilmente da Costa dopo la metà del secondo quarto. Il break decisivo arriva sul finire del terzo; le ferraresi non mollano ma la distanza rimane di sicurezza per la squadra di De Milo, che chiude sul 71-62 (Spinelli 21 punti; non bastano i 24 di Gilli). Una clamorosa conferma del livello altissimo di questa finale arriverà due mesi dopo, quando ben 7 giocatrici (Balossi, Spinelli, Colognesi e Nasraoui da una parte; Gilli, Nativi e Natali dall’altra) saranno protagoniste dell’oro europeo della Nazionale U16.

2019 (U14) – Basket Roma capoccia all’ultimo respiro

Il basket giovanile romano – già portato in alto dal S. Raffaele e dalle Stelle Marine Ostia nei decenni precedenti – torna a splendere sul finire degli anni Dieci, con varie società capaci di qualificarsi alle finali nazionali. Al Join the Game 2019 le capitoline fanno doppietta di tricolori: Basket Roma in U14 e Alfa Omega Ostia in U13. Ritroviamo il Basket Roma in cima all’Italia a fine giugno, sempre in U14, ma stavolta nel “canonico” 5 contro 5, dove succede nell’albo d’oro a un’altra bella novità, Cuneo. A Roseto, è appassionante la finale contro l’onnipresente Costa Masnaga. Le romane, trascinate da Lucantoni (24 punti), volano a +12 dopo due quarti, scarto confermato alla fine del terzo; ma le lombarde (Bernardi 19 punti) ribaltano tutto con un travolgente 18-2 in 7 minuti. La squadra di Bongiorno ha la forza di reagire; si arriva all’ultima azione con Costa che sul meno 1 tenta la tripla della vittoria. Uno scudetto appeso a un tiro: la parabola sembra durare un’eternità, poi la palla sbatte sul ferro. Roma prende il rimbalzo e chiude con un libero allo scadere (64-62). La gioia immensa di chi vince, la delusione ma anche l’orgoglio di chi perde: in pochi attimi tutta la drammatica bellezza delle finali giovanili. Quella che speriamo ci venga restituita al più presto.

 

Manuel Beck